Sfrattati nuovamente!

Ormai sono già 3 settimane che siamo in Farm e il pieno della stagione è alle porte. Infatti ogni giorno arriva sempre più gente.
Siamo suddivisi in 4 team, per un numero complessivo di circa 500 persone.
La situazione non è male,le piante sono piene di frutta matura, la quantità di raccolto aumenta di giorno in giorno e il prezzo al kg dei mirtilli è diminuito; e non di poco, si è quasi dimezzato.
Inizio a stufarmi, probabilmente perché come primo lavoro in farm sono troppo minuzioso nel raccogliere la frutta buona e perdo troppo tempo, quindi di conseguenza meno raccolgo a fine giornata e meno soldi guadagno.
Fortunatamente grazie a Mark, mi viene proposto di fare il Supervisore, ovvero quello che controlla la raccolta, e da una mano nello stoccaggio. Qui si è pagati l’ora e facendo 2 calcoli mi conviene di gran lunga visionare invece che ‘Piccare’ (raccogliere).
Purtroppo le giornate sono passano molto più lentamente perché sono piene di momenti morti ma imparo molte più cose sulla frutta.
Scopro inoltre che ci sono diverse varietà di mirtilli e tutte sono OGM.
La farm è suddivisa in grossi campi quadrati chiamati blocchi,e alcuni sono sperimentali, ovvero i mirtilli vengono modificati geneticamente per dargli gusti diversi come al gusto Ginger, banana, fragola e limone.
La cosa mi stupisce e non poco.Che senso ha mangiare un mirtillo con un altro sapore?
Penso sempre a quanto sono fortunato ad avere una cultura culinaria italiana.
Questo nuovo impiego mi costringe ad essere più puntuale sul luogo di lavoro, quindi al mattino dobbiamo alzarci prima, dato che ora la nostra nuova dimora non è più vicina come la precedente.
La farm stimola anche la creatività dei picker con un concorso fotografico mensile.
Per me è impossibile non partecipare, quindi giorno dopo giorno aspetto il momento giusto per riprendere dei canguri al tramonto nella farm.
Facendo il Supervisore imparo un po’ di inglese e faccio nuove amicizie,  tra cui quelle di connazionali provenienti da tutta Italia.
Al nuovo camp, tutto è molto tranquillo, niente più falò e gente che fa casino fino a tardi.
Tutto procede bene al lavoro, ma dopo neanche una settimana tornando alla base stanchi e cotti dal sole, il proprietario ci comunica un’ennesima brutta notizia: non possiamo più restare in quel camp e con calma ci spiega l’inizio di questa lunga storia già immaginata da noi precedentemente.
-Il problema più grande è sempre stato il proprietario del backpacker hostel, non accetta il fatto che noi lavoratori non alloggiamo nel suo ostello. Quindi per ripicca minaccia di denunciare anche me.’
‘Per stasera potete stare, ma domani dove andarvene.’
Incassiamo, ci mangiamo un boccone, e andiamo a riposarci pensando quale sarà la nostra nuova casa!
E  rieccoci qui di nuovo senza dimora!

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