Si cambia casa!

settembre 2015;

Il tempo scorre veloce come quando si è in vacanza e non mi ricordo nemmeno più che giorno è oggi.
Prendo il cellulare e do un occhiata.
28 settembre! Incredibile, non mi sembra vero, sono già passate 2 settimane dal nostro arrivo; e poco più di una da quando lavoriamo in farm.
Abbiamo anche percepito il primo stipendio, sì avete capito bene ;per chi non lo sapesse , qui si è pagati settimanalmente.
In farm c’è un sacco di gente e ogni giorno ne arriva di nuova; e si fanno nuove conoscenze.
La maggioranza dei lavoratori sono taiwanesi e francesi, mentre la minoranza è composta da italiani, tedeschi e giapponesi.
Ogni giorno ci poniamo un obiettivo; quello di fare più bucket(secchielli) ovvero più kg  del giorno precedente. Cosa che difficilmente accade.
La quantità dipende dalla velocità con cui si raccoglie e dalla tecnica; che si acquisisce con il tempo; e soprattutto dalla quantità di frutta che si trova nella fila che ti assegnano.
Io e mio fratello ci stupiamo di come alcuni asiatici e non, siano così veloci a raccogliere.
Alcuni arrivano anche a più di mille dollari netti a settimana.
Al river camp, le notti sono abbastanza fredde, la mattina quando ci si sveglia è brinato, e sul fiume si forma la tipica nebbia da sbalzo termico.
Come prima cosa; oltre a Mark che lava i piatti nel fiume, vediamo le mucche che brucano l’erbetta bagnata e assaggiano anche qualche rifiuto lasciato da gente incivile.
Si fanno nuove conoscenze, gente simpatica e particolare; molto hippy.
Spesso si fanno grossi falò e a volte si mangia insieme. Persone molto amichevoli, forse fin troppo.
Spesso, quando torniamo dalla farm; li becchiamo giocare a carte fuori dalla nostra tenda sotto l’artigianale copertura che abbiamo fatto; e come se non bastasse prendono pentole, bicchieri e posate lasciate in disparte, ma pur sempre coperte con un telo.
Ovviamente il tutto senza chiedere e lasciandole sporche dopo averle usate.
Inoltre quando fanno festa lasciano la musica ad alto volume per quasi tutta la notte, nonostante ci siano persone che dormono nei dintorni e la mattina devono svegliarsi per andare a lavorare.
Io e Simo lasciamo correre senza polemizzare con loro, ma tra noi ci diciamo che così non va; vorremmo un po’ più tranquillità e di privacy.
Nei giorni seguenti ci giungono inoltre strane voci dalla farm riguardo al nostro accampamento: “Dovete lasciare il camp, siete in troppi, e se non ve ne andate il proprietario del campo dovrà pagare una multa di 250000 dollari’.
A noi la notizia fa un po’ effetto, ma decidiamo di restare finché essa non sarà ufficiale; anche se alcune persone hanno già fatto le tende e si sono spostate al backpacker hostel.
Vista la situazione, se ci dovessero cacciare saremmo costretti a spostarci anche noi; non sapendo ne dove, ne quando, e senza mezzo di trasporto; oltre il fatto di non voler pagare per dormire, iniziamo a pensare di comprare una macchina, o meglio un Van.
Iniziamo a dare un’occhiata in rete e a pochi km di distanza ne troviamo subito uno.
Senza perdere troppo tempo; sempre grazie a Mark e Marta; nel weekend ci accompagnano a vederlo.
Dopo circa 30 minuti di strada sterrata alla fine arriviamo in una tipica casa di campagna con un grande prato, un piccolo orto , e un garage con svariate moto da cross e biciclette ,il tutto molto disordinato.
Sembra di essere capitati in una scena di quei film americani, solo che qui siamo in Australia.
Ci accoglie una signora sulla quarantina dall’aspetto non molto curato, rovinato dal fumo, e probabilmente da un passato di droghe. Sembrava quasi una ‘schizzata mentale’.
Ci conduce fino al van e ci fa dare un occhiata, sembra tutto nella norma, facciamo anche un giro, e sembra andare bene. Gli facciamo le tipiche domande tecniche alla quale non sa rispondere perché dice che il van non è il suo. Il marito come secondo lavoro, li compra e li rivende.
Non vedendoci molto convinti lo va a chiamare.
Si presenta un uomo di stazza media, che ci saluta con il tipico ‘how is it going? ‘
Gli rifacciamo le stesse domande e ci assicura che il Van è in ottimo stato; gomme ,frizione e freni sono appena stati rifatti. Il precedente proprietario lo usava per portare i figli a girare in moto.
Ci convince; ma vogliamo un sconto. Gli facciamo un offerta in contanti e subito gli si illuminano gli occhi : ”in contanti ?”
“Certo in contanti!”
“affare fatto!”
Qui la gente va matta per il contante; anche se sinceramente questa cosa non la capisco. Meglio così, grazie a questo abbiamo risparmiato qualche centinaia di dollari.
Andiamo a prelevare nella lontana città, dato che dobbiamo fare anche la spesa.
Inizia a farsi tardi e ci lasciamo tentare da Mark per mangiare un panino al volo da Mc donald con la scusa che qui in Australia te lo puoi creare. Niente da dire; davvero buono anche se il prezzo è diverso dal solito menù standard che tutti conosciamo.
Arriviamo un po’ tardi, 8 di sera passate, la moglie conta i soldi per ben tre volte, e dopo essersi accertata della cifra, ci da i documenti e le chiavi del nostro Van!
Siamo emozionati, e un po’ spaventati per quello che potrà succedere, dato che è un Van del 2003 con 207000 km; ma ci fidiamo. Qui le strade non sono come in Italia, sono molto più regolari con poche curve e poco traffico; una volta inserita la 5° la si lascia quasi fino alla destinazione.
Teoricamente così un motore dovrebbe avere vita più lunga.
Montiamo , e ci dirigiamo verso il rivercamp.
Da subito mi sento strano;  la guida è a sinistra come in Inghilterra.
I primi minuti sono quelli più drammatici, le auto che provengono dal lato opposto della carreggiata sembrano essere in contromano, e solo dopo essere passate ci si tranquillizza ricordandosi che qui è tutto il contrario. Anche le svolte a destra e le rotonde creano qualche problema di insicurezza; come dare la precedenza.
Mark mi dice che è tutto nella norma e ci va qualche giorno ad abituarsi.
Torniamo al camp e traslochiamo tutto quello che avevamo in tenda nel van; compreso il materassino gonfiabile che ci farà ancora da letto finché non ce ne costruiremo un vero.
Come al solito il tempo vola ed è già tardi! Ringraziamo ancora i nostri amici per averci accompagnato e guidato nell’acuqisto della nostra nuova casa e andiamo a dormire!

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